Progetto educativo Globale

Progetto educativo Globale
La   comunità   educativa   residenziale  per  minori  “MANI  DI  CRISALIDE” (di seguito solo “CEMdC”)  è ubicata in Città di Castello località Uppiano ed è gestita da “ASSOCIAZIONE MANI DI CRISALIDE IMPRESA SOCIALE”   ed  ha  le  caratteristiche di civile abitazione, in cui convivono un gruppo di minori e un'equipe di operatori che svolgono la funzione educativa.
Il presente progetto nasce dall’esigenza di rispondere ad un’emergenza, da sempre presente, che si è nuovamente evidenziata nel panorama sociale, quello del minore fuori famiglia. E' servita da mezzi pubblici che consentono agli ospiti di partecipare alla vita sociale del territorio.
 
La struttura

Palazzina Principale
Piano Terra: ingresso - sala da pranzo - cucina - dispensa - magazzino - Officina per manutenzione
Piano Primo: ingresso - sala adibita a spazio comune - 3 camere - 1 camera per l'operatore - 2 bagni
Gli arredi delle stanze sono pensati per consentire ad ogni ospite di avere un proprio spazio.

 
Destinatari e finalità

La CEMdC è una struttura a ciclo residenziale, che accoglie minori di ambo i sessi, nella fascia di età compresa da 14 a 18 anni, sia italiani che stranieri, così da vivere all’interno della struttura una convivenza multiculturale ed imparare il rispetto della diversità. In casi eccezionali e su decisione del Magistrato competente, l’ospite potrà restare sino al 21° anno di età.

Il servizio è prestato per un numero massimo di 8 minori ( 6 + altri 2 per eventuali esigenze di urgenza/pronta accoglienza), per i quali la permanenza nel proprio nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile in quanto considerata pregiudizievole per la loro crescita e realizzazione, ed in particolare verso quei minori i cui genitori si trovino in stato di detenzione carceraria.

La CEMdC si propone anche come struttura Socio Educativa per l’ospitalità di minori commettenti reati, quale possibile alternativa alla pena detentiva, che si svolgerà secondo le prescrizioni e nelle modalità disposte dalla competente Autorità.

L’inserimento all’interno della CEMdC è temporaneo ed ha, in ordine di priorità, le seguenti finalità:
- il rientro nella famiglia di origine, in rispetto del diritto del minore a crescere all’interno della propria famiglia. Questo comporta un lavoro di collaborazione con gli altri soggetti istituzionali coinvolti dell’affiancamento della famiglia di origine, in vista della risoluzione dei motivi che hanno portato all’affido e del conseguente rientro del minore in famiglia;
- l’affidamento familiare,  nelle varie forme possibili;
- l’adozione, nel caso in cui il rientro nella famiglia di origine venga dichiarato permanentemente impossibile;
- il raggiungimento dell’autonomia, con la maggiore età, nel caso in cui nessuna delle ipotesi precedenti sia percorribile;
- il recupero dei minori deviati.

Per quanto possibile, quindi, la CEMdC cercherà di capire, collaborare ed aiutare  anche il nucleo familiare in difficoltà, interagendoci e facendo in modo che esso rappresenti comunque un punto di riferimento affettivo, nonostante la separazione tra i membri del nucleo stesso e le eventuali carenze culturali ed educative dei genitori.
Nel caso di minore commettente un reato, la permanenza è subordinata al periodo detentivo e può prorogarsi sino ai 21 anni di età, su esplicita richiesta del Magistrato competente.

 
Emergenze
Si intende per emergenza un immediato e temporaneo bisogno di ospitalità e protezione sociale. Le richieste di ammissione possono avvenire nelle 24 ore. Il servizio garantisce il pronto intervento e l'immediata accoglienza, previo verbale di affidamento da parte di soggetti istituzionali (organi giudiziari, servizi sociali, Polizia municipali). Gli educatori comunicheranno poi ai servizi sociali del   comune   di  residenza del minore, entro il primo giorno lavorativo seguente l'avvenuto inserimento del minore per i provvedimenti di competenza, compreso il pagamento della retta. Le modalità di dimissione sono   accordate tra il responsabile della struttura e il servizio sociale comunale
 
Organigramma

All’interno della CEMdC operano i seguenti organi:

Il Presidente
Rappresenta la CEMdC, supervisiona sulle attività garantendo il rispetto e l’osservanza delle finalità educative e sociali stabilite nel progetto educativo globale, individuando i progetti da realizzare e gli strumenti da utilizzare per il perseguimento di tali finalità.

Il Direttore della struttura
E’ nominato dal presidente e funge da raccordo operativo attuativo tra il presidente e l’equipe educativa. Collabora con l’educatore nella pianificazione delle attività e della conduzione della Comunità educativa, nonché nelle relazioni con le realtà esterne.

Il Legale dell’Associazione
Segue la gestione legale della CEMdC

Equipe Educativa
Nella CEMdC  saranno presenti figure professionali qualificate che, oltre ad operare singolarmente, formeranno tutte insieme l’équipe educativa della struttura, che si riunirà in incontri programmati periodicamente per formulazione dei PEI, monitoraggio progetti, supervisione di situazioni particolari, momenti di verifica, ammissioni e dimissioni dei minori, incontri formativi.

Tali figure professionali sono:
Supervisore esterno
Con il compito di supervisionare il funzionamento complessivo della struttura nell’interazione e nelle dinamiche in atto che possono essere di ostacolo all’andamento della comunità.  Per questa ragione tale compito sarà affidato solo a personalità con spiccate competenze non solo di tipo psicologico ma anche di tipo manageriale e di gestione delle risorse umane .
Educatori professionali che, sotto il controllo dell’equipe, hanno il compito di curare la concreta attuazione e la realizzazione degli obiettivi previsti nel progetto educativo globale e nel progetto individuale educativo stilato dall’equipe, in base alle esigenze di ogni singolo utente.

Altre figure professionali
Un agronomo che, lavorando in equipe con tutte le altre figure professionali coinvolte, si occuperà di creare e proporre, ai minori ospiti della struttura, dei moduli educativi agricoli e ambientali, teorici e pratico applicativi inerenti il contesto territoriale in cui opera la CEMdC. L’ attività tecnica prevista sarà formulata in funzione dell’età dei minori ospiti e del loro livello scolastico. Lo scopo non è quello di sviluppare una  didattica fine a se stessa, bensì optare verso la costruzione di un ambiente familiare dove ognuno si pone nell’ottica di aiutare ad imparare, a collaborare e creare fiducia; il minore deve sentirsi utile in funzione di ciò che può dare, nonché parte di un sistema che, attraverso il concetto di famiglia, vi riconosce quell’identità necessaria al futuro inserimento sociale.

La CEMdC   si riserva la facoltà di avvalersi di operatori con preparazione specifica (assistenti sociali, istruttori, pedagogisti, insegnanti e psicologi) nel caso in cui ciò fosse necessario. Inoltre l’associazione   si   propone   l’obiettivo   di   collaborare   con   volontari,     tirocinanti   dell’università, stagisti, operatori del servizio civile e operatori sanitari ( medici ed infermieri) per lo svolgimento di progetti concordati con l'equipe educativa.

 

Obiettivi educativi

La CEMdC  nasce con lo scopo di offrire un contesto di tipo familiare ai minori a rischio devianza, o in stato di abbandono e in tutti quei casi nei quali è necessario l’allontanamento dal proprio contesto familiare, sia per motivi sociali che giudiziari. La CEMdC provvede, affinché gli ospiti accolti abbiano assistenza,  educazione   ed   istruzione, nonché opportunità di socializzazione ed apprendere una professione. La comunità sviluppa la collaborazione con i servizi socio sanitari assistenziali di riferimento e favorisce le relazioni degli adolescenti utilizzando le risorse presenti nel   territorio.   La   CEMdC   opera   partendo   dal   presupposto   che   essa   non   è   uno   spazio   di   puro contenimento, ma uno spazio di passaggio dove ciascuno, a seconda della fase della crescita, ha l’occasione di sviluppare le proprie potenzialità. La CEMdC si propone di far trovare al minore, inserito nella comunità, un ambiente nel quale non hanno valenza  tutti gli ostacoli di ordine sociale ed economico che possano aver causato la sua situazione di disagio.
A tale scopo, l’idea di ospitare i minori in un ambiente rurale, fuori da contesti difficili, nasce nell’ottica di creare un’esperienza di vita, di integrazione e rispetto, utile al futuro inserimento sociale.
La permanenza dovrà essere temporanea e volta ad affermare quei principi fondamentali del vivere comune: legalità, uguaglianza, imparzialità, solidarietà, rispetto del prossimo e dell’ambiente. Il rispetto di tali principi sarà fondamentale innanzitutto da parte di tutti gli educatori, operatori e volontari che entreranno in contatto con i minori. Gli scopi della CEMdC sono di rendere evidente la differenza con l'ambiente che precedentemente circondava i minori e ne causava la situazione di disagio  e di dare loro la possibilità di acquisire delle conoscenze spendibili in futuro nel campo del lavoro. La CEMdC  per  raggiungerli si propone di ottimizzare al meglio le risorse di cui dispone. A tal fine saranno stipulate delle convenzioni con professionisti del settore e con i vari enti preposti per rendere possibile la partecipazione a dei corsi di formazione, mettendo anche a disposizione la propria struttura per chi ne facesse richiesta, consentendo l’applicazione del D.lgs n. 53 del 2008 che sancisce il principio dell’alternanza scuola lavoro.
Saranno attivati dei laboratori artigianali (lavorazione del legno, del ferro ecc...) per insegnare loro alcuni mestieri e accompagnarli verso l'indipendenza economica soprattutto per coloro i quali, una volta raggiunta la maggiore età, non faranno rientro nella famiglia di origine ne saranno adottati ove dichiarati adottabili.
 
Metodologia educativa e modalità di intervento
L’equipe opera tenendo presente il concetto di irripetibilità e di unicità della persona, in base al quale nasce la necessità di un intervento educativo–psicologico individualizzato e personalizzato, che rispetti la  centralità del soggetto con i suoi bisogni ed esigenze; a tal proposito si valorizzano le abilità e i talenti di ogni utente rendendolo attore protagonista del proprio cambiamento e non spettatore passivo di interventi e decisioni prese “dall’alto”.
Nell’economia del nostro lavoro si ritiene che sia molto importante il rapporto tra l’ospite e Gli operatori: questi ultimi, difatti, assolvono un ruolo delicato che è di natura contenitiva, normativa e protettiva.   La   funzione  contenitiva  è finalizzata alla regolazione emotiva, la funzione più strettamente normativa ha lo scopo di recuperare quella dimensione delle regole che generalmente è mancante nella vita degli ospiti   della CEMdC e infine la funzione di protezione  che implica l’assistenza e la cura di ogni singolo utente nel quotidiano.
L’equipe, l’educatore e gli operatori, ben consapevoli che la vita di gruppo rappresenta  una opportunità per l’apprendimento sociale e comunicativo nonché di sperimentazione emozionale affettiva, valorizzano il contesto-gruppo intervenendo come modello relazionale ed affettivo e come facilitatore nella comunicazione, nel pieno rispetto delle norme restrittive che ogni ospite è tenuto a rispettare, definite dal Magistrato competente.
In tal senso sono individuati, proposti, realizzati e valorizzati momenti di vita familiare e collettiva, quali   ad   esempio le feste in occasione di eventi particolari, passeggiate e gite di vario  tipo (culturale,   ricreativo,…)   che hanno lo scopo di far interiorizzare agli ospiti sentimenti di condivisione e di appartenenza. Si cerca, inoltre, di favorire il più possibile la partecipazione alla vita quotidiana della CEMdC, assegnando anche piccoli compiti da svolgere in gruppo, affinché si possa sviluppare il senso dello stare insieme e della cooperazione.
Altri momenti di natura formativo-educativa vengono organizzati su diverse tematiche (contraccezione, dipendenze patologiche, volontariato, etc.) in collaborazione con esperti esterni dei servizi socio-sanitari territoriali e del tessuto volontaristico. Tali incontri sono finalizzati oltre che a fornire   informazioni, chiarimenti e spunti di riflessione, anche per avvicinare l’adolescente ai servizi.
L’equipe opera cercando di effettuare una mediazione costante tra le esigenze proprie del singolo, con interventi di protezione, sostegno emotivo-affettivo, accudimento e le esigenze del gruppo, mediante l’utilizzo di regole che hanno lo scopo di far interiorizzare l’importanza del rispetto del prossimo e di sé stesso.
Ad ogni modo è importante sottolineare come la CEMdC non è una struttura statica e definita in modo chiuso, ma vi è una coerenza interna flessibile e che ci permette di intervenire modificandola in base alle diverse esigenze che si presentano e alle problematiche da affrontare. E' l’équipe che, partendo da  determinati feedback, decide in che misura e in che modo si debba intervenire.
L’èquipe difatti ritiene importante visionare e monitorare costantemente il quotidiano della CEMdC, poiché dall’analisi dell’agire si possono costantemente ottimizzare i percorsi educativi e gli obiettivi ad essi sottesi.
La flessibilità permette inoltre di andare incontro alle diverse esigenze dei singoli utenti e, naturalmente, può adattarsi anche alle richieste dei Servizi; permette anche di effettuare verifiche e revisioni della metodologia usata, modificandola ulteriormente in base alle valutazioni dei risultati ottenuti e/o alle esigenze.
 
La formulazione del progetto educativo individuale (PEI)

Per ciascun ospite accolto dalla CEMdC viene formulato un progetto educativo individualizzato (PEI) che fa da linea guida all’intervento dell’equipe. Il PEI viene stilato in base al periodo di permanenza prospettato, all’età e alle risorse dell’ospite per poi individuare gli obiettivi perseguibili e il percorso personalizzato.
In particolare si valutano le capacità relazionali e sociali di ogni utente, studiando attentamente il suo   porgersi verso i pari e le figure adulte di riferimento, sia all’interno che all’esterno della struttura.
Attraverso la costante osservazione di gruppi formali ed informali, si valutano i diversi livelli di autostima e di motivazione degli ospiti.
Il PEI  viene elaborato dopo un periodo minimo di osservazione di permanenza prendendo in considerazione anche l’anamnesi personale e familiare per individuare i fattori di rischio e i fattori di protezione, difficoltà e potenzialità. Dopo aver condiviso gli obiettivi con l’assistente sociale del Servizio inviante, l’equipe multidisciplinare formula il PEI. Pertanto il PEI prevede l'indicazione degli obiettivi  educativi, degli strumenti, i metodi, di realizzazione,  i tempi e le modalità di verifica in itinere.
È importante sottolineare come il PEI sia uno strumento flessibile che, in quanto tale, è soggetto a continue   riformulazioni e per questa ragione è sottoposto a verifiche costanti finalizzate a monitorare l’andamento e l’aderenza agli obiettivi fissati.

Gli strumenti e i metodi attraverso i quali vengono perseguiti questi obiettivi sono:
- Completamento del percorso scolastico:
- Inserimento nei circuiti scolastici;
- Monitoraggio costante del percorso scolastico.
- Acquisizione di autonomia personale e sociale:
- Cura della propria persona;
- Gestione del denaro;
- Organizzazione spazio – temporale;
- Cura degli oggetti propri e altrui;
- Acquisizione del rispetto delle regole sociali.
- Recupero delle abilità cognitive:
- Sviluppo delle capacità di osservazione, attenzione, concentrazione;
- Acquisizione di abilità di problem – solving.

Inserimento lavorativo:
- Collaborazione con il Centro territoriale per l’ Impiego;
- Attuazione di tirocini formativi.
- Convenzioni con istituti tecnici
- Collaborazione con esperti artigiani

Come precisato la CEMdC ha anche il compito importante di curare i rapporti tra l’ospite e la sua  famiglia di riferimento ripristinando le condizioni socio – relazionali compatibili con un rientro ed in particolare:
- Miglioramento delle abilità relazionali e di comunicazione;
- Condivisione dei momenti significativi della vita del minore;
- Informazioni e coinvolgimento nel percorso scolastico;
- Visite dei familiari;
- Rientri periodici in famiglia.

 
Rapporto con il sistema dei servizi social e la rete sociale territoriale
La comunità sviluppa le collaborazione con i sevizi socio sanitari ed ambientali di riferimento e favorisce le relazioni dei ragazzi utilizzando la rete di risorse ubicate nel territorio. Il progetto educativo finalizzato a equilibrare il percorso di crescita di ciascun minore sul piano cognitivo, comportamentale e relazionale, privilegia:
- i rapporti con le agenzie formative in particolare con la scuola frequentata, curati dagli operatori di riferimento;  
- i rapporti con il contesto sociale per l'utilizzo delle opportunità educative, occupazionali, ricreative   e   formative e di ogni altra risorsa del contesto territoriale, in particolare l'associazionismo e il volontariato;
- la collaborazione stretta e continuativa con il sistema dei servizi socio/sanitari ed assistenziali territoriali e con le autorità competenti, rispettando il diritto alla riservatezza.
 
Raccolta della documentazione
Per ogni ospite la comunità apre una cartella sociale ed educativa, come da allegato 1,  con indicazioni relative a :
- Documentazione inserimento;
- PEI;
- Comunicazione/corrispondenza da e verso uffici giudiziari;
- Comunicazione/corrispondenza da e verso Servizi Sociali/Ambasciate/Comuni.
- Relazioni periodiche;
- Formazione/lavoro;
- Documentazione sanitaria.